ARM CROLLA IN BORSA SUL SOSPETTO CHE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE POSSA RALLENTARE

L’intelligenza artificiale ha perso la sua spinta propulsiva in Borsa? Domanda lecita, a giudicare quanto sta succedendo al titolo di ARM, colosso britannico dei chip, che nel pre-mercato perde circa il 10% dopo aver pubblicato proiezioni poco brillanti sulle entrate per il prossimo anno. Dati che hanno sollevato una certa apprensione fra gli investitori, sulla possibilità che la spesa delle aziende tecnologiche per l’hardware di intelligenza artificiale potrebbe rallentare.

ARM, società di proprietà del colosso giapponese SoftBank, è stata fin qui una delle maggiori beneficiarie del boom dell’intelligenza artificiale generativa. Da quando è sbarcata al Nasdaq (a settembre 2023), con una IPO che le ha dato una valutazione da 65 miliardi di dollari, il titolo aveva guadagnato - prima del crollo odierno - oltre il 40%.

Ora l’azienda britannica prevede ricavi compresi tra 3,8 e 4,1 miliardi di dollari per l’anno fino a marzo 2025. Gli analisti si aspettavano ricavi di 4,01 miliardi. Mentre i ricavi sono cresciuti del 47%, spingendo le entrate annuali a oltre 3 miliardi di dollari per la prima volta. Numeri, questi ultimi, che non sono bastati a fermare lo storno in Borsa, dove le attese sull’AI sono dominanti.

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