AXEL SPRINGER, VIA ALLA SEPARAZIONE IN DUE DEL GRUPPO MEDIA

Axel Springer si divide in due. Dopo le indiscrezioni degli ultimi mesi, rilanciate il fine settimana scorso da Ft, accordo è stato raggionto fra il fondo Usa di private equity Kkr e il miliardario tedesco Mathias Döpfner. Il risultato è la divisione in due parti di Axel Springer, separando le attività più prettamente media dagli asset digitali, fra i quali la piattaforma per la ricerca di lavoro StepStone e Aviv, attiva nel campo del real estate.

Questa attività digitale è presente da tempo in Axel Springer, il più grande gruppo editoriale in Germania, con le due storiche testate Bild e Die Welt alle quali, con il tempo, sono stati uniti anche i siti americani Business Insider (nel 2015) e Politico (nel 2021).

L’accordo definitivo è atteso nei prossimi mesi, si legge in una nota e la transazione dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2025, a condizione che vengano ottenute tutte le approvazioni normative necessarie

In base all’operazione Business Insider, Politico, Welt, idealo, Bonial, Morning Brew, Dyn Media, Emarketer e la joint venture Ringier Axel Springer Poland rimangano all’interno di Axel Springer. Friede Springer e Mathias Döpfner deterranno insieme quasi il 98% della società. La piattaforma per il lavoro Stepstone Group, quella di annunci immobiliari Aviv Group, finanzen.net e Awin saranno gestite come joint venture separate con Kkr e Cpp Investments (Cppib) come azionisti di maggioranza, Axel Springer come co-azionista di minoranza e con una partecipazione economica dei nipoti di Axel Springer

L’accordo valuta l’azienda 13,5 miliardi di euro, di cui oltre 10 miliardi per il settore degli annunci e, alla fine dei conti, va a rafforzare il controllo di Doepfner sui media dell’azienda. Dall’altra parte la contropartita per Kkr (principale azionista: insieme al Canada Pension Plan Investment Board detiene una quota del 48,5%) sta nel controllo di maggioranza della redditizia attività delle inserzioni.

La separazione dall’attività media arriva dopo cinque anni dall’ingresso del fondo Usa in Axel Springer, poi seguito dal delisting nel 2020. Mathias Döpfner, attuale ceo dell’azienda, manterrà una quota di minoranza nella divisione annunci, così come la vicepresidente Friede Springer, vedova del fondatore. Entrambi sono azionisti: Friede Springer, la vedova del fondatore, possiede il 23,5% delle azioni mentre il ceo Mathias Döpfner ha una quota personale del 21 per cento.

Il break up è rilevante anche per le possibili mosse future di Döpfner. L’idea di puntare sui media di lingua inglese è già stata espressa da tempo. L’assalto al Financial Times nel 2015 è andato a vuoto (poi Axel Springer ha virato su Business Insider).

Ora lo spin off «segna una nuova era per Axel Springer, con tutte le attività destinate a perseguire i rispettivi percorsi di crescita in linea con i loro punti di forza e le opportunità di mercato» sottolinea in una nota l’editore tedesco. «Dal suo delisting dai mercati pubblici nel 2020, gli azionisti hanno fornito competenze e risorse globali e hanno permesso di effettuare investimenti per oltre 1,9 miliardi di euro per aiutare Axel Springer ad accelerare la sua trasformazione digitale e ad espandersi in nuovi mercati e aree adiacenti, sia organicamente che attraverso significative attività di M&A» ricorda Axel Springer.

«Non abbiamo mai perso ciò che ci definisce veramente: essere un’istituzione giornalistica con valori chiari. La visione di Mathias Döpfner e mia era che un giorno Axel Springer sarebbe tornata a essere un’azienda privata e gestita da privati» commenta Friede Springer, vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Axel Springer e Mathias Döpfner, il ceo aggiunge: «Senza l’eccellente e sempre affidabile partnership con Kkkr, questo risultato non sarebbe mai stato possibile. Nella nuova struttura, avremo i migliori requisiti per un grande futuro del giornalismo»

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