BORSA CHIUSURA 24 APRILE: LISTINI IN ROSSO IN EUROPA E IN AMERICA MA MILANO (-0,27%) DIFENDE QUOTA 34 MILA. SALE LO SPREAD

Si è appiattita, nel pomeriggio europeo, la propensione al rischio sui mercati finanziari, mentre l‘esercito israeliano sarebbe pronto per entrare a Rafah e la pioggia di trimestrali e dati macro fertilizzava in maniera disomogenea la voglia di azionario sui listini.

Le piazze europee chiudono così poco lontano dalla parità, una seduta partita stamattina sotto buoni auspici grazie agli acquisti sui titoli tech, in scia ai conti di Asm International (+10,53%). La trimestrale di Handelsbanken (-12%) però ha frenato il settore bancario, con l’istituto svedese che ha mostrato utili in calo a causa dell’aumento delle spese. Anche la fiducia nella zona euro è in chiaroscuro: in Germania, l’indice Ifo è salito oltre le attese mentre in Italia ha segnato un calo il dato Istat sia per i consumatori sia per le imprese.

È in cerca di direzione intanto Wall Street, dopo un avvio intonato (DJ -0,47%), sostenuto dai titoli tecnologici e da Tesla (+12%) che ieri sera ha presentato la trimestrale e promesso nuovi modelli più economici per il 2025.

Europa in calo, crolla Kering

Piazza Affari perde lo 0,27% e si ferma a 34.271 punti base, con Stm (+5,3%) e Recordati (-4,98%) sui fronti opposti del listino. Realizzi su banche e Telecom (-1,14%), dopo le precedenti giornate brillanti.

La chiusura è piatta a Londra (-0,7%) e Amsterdam (-0,09%), mentre è in ribasso a Francoforte -0,36%, Madrid -0,42%, Parigi -0,17%. Nella capitale francese risuona il tonfo di Kering (-7,17%), che ha confermato l’allarme sul primo semestre e un crollo dell’utile operativo che dovrebbe essere compreso tra il 40% e 45%, soprattutto a causa del calo delle vendite di Gucci, marchio principale del gruppo del lusso. Il titolo ha perso circa il 20% da inizio anno e quasi il 60% da giugno 2021.

Si rafforza il dollaro, arretra il petrolio

Sul mercato dei cambi torna l’appetito per il dollaro, che schiaccia lo yen in un cambio intorno a 155,1. L’euro tratta sotto un cambio di 1,07 che ieri è stato toccato con i dati PMI deludenti per gli Stati Uniti. Sono andamenti macro che vengono letti attentamente dal mercato, per capire che direzione prenderà la Fed nei prossimi mesi. Oggi gli ordini di beni durevoli mostrano un rialzo, a marzo, del 2,6%, contro attese per un +2,5%, mentre in settimana attesi la stima preliminare del Pil del primo trimestre e il dato Pce sull’inflazione.

Tornano le vendite sui T-Bond, nel pieno delle nutrite aste delle settimana. I prezzi sono così in calo e i rendimenti in rialzo, con il tasso del decennale oltre quota 4,65%.

S’indeboliscono d’altra parte i prezzi dei greggio e perdono circa mezzo punto percentuale sia i future di Brent sia quelli di Wti, consegna giugno.

Piazza Affari, brilla Stm

Sul principale listino di Piazza Affari campeggia oggi Stm, sostenuta dai conti di Asm e dal ritorno degli acquisti sui tech, dopo un periodo non felice per questi titoli.

Bene anche Prysmian +1,22%.

Unipol, che era partita tonica nel giorno dell’assemblea, lima i guadagni allo 0,42%. Barclays ha confermato il giudizio ‘overweight’ sul titolo, migliorando il target price a 9,4 euro nella convinzione che possa ulteriormente beneficiare della prevista fusione con la controllata UnipolSai.

I titoli finanziari sono prevalentemente deboli, ma si stacca Banca Mediolanum +1,31%.

Crolla invece Mps -2,25%, che aveva guadagnato molto nelle ultime sedute. È piatta Intesa, che ha approvato oggi il suo miglior bilancio e un dividendo di 29,60 centesimi per azione.

Sono contestati i titoli del lusso. Moncler snobba Kering e guadagna l’1,46%, in attesa di pubblicare i conti martedì a mercati chiusi, mentre Cucinelli arretra dell’1,78%.

Il maggior ribasso del giorno è di Recordati, oggetto di realizzi dopo che Bloomberg ieri ha scritto che Cvc Capital Partners starebbe valutando diverse opzioni per la sua quota di controllo nella società. Tra le possibilità sono previste la vendita o una fusione con un’altra società. Va giù Amplifon -2,15%.

Tra i titoli sotto osservazione oggi c’è stato Eni, -1,83%, che nel trimestre ha realizzato un utile netto di 1,2 miliardi in calo del 49%, nonostante la produzione in crescita del 5%. Secondo il cane a sei zampe i conti dell’avvio d’anno sono stati frenati dalla flessione dei prezzi del gas.

Nel settore oil arretra anche Saipem -3,32%.

È in ombra Generali, -0,26%, che oggi ha svolto la sua assemblea per il via libera al bilancio 2023 e al dividendo in crescita del 10,3%. Ubs ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulle azioni a 4,2 da 4,05 euro.

Spread e tassi in rialzo

La seduta si chiude in rosso sul secondario.

Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata si allarga a 137 punti base e i tassi salgono. Il titolo italiano in chiusura è indicato al 3,94%, contro il 2,56% del titolo tedesco.

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