BORSA CHIUSURA 26 APRILE: ALPHABET (+10%) VOLA A WALL STREET E IL BIG TECH USA SPINGE ANCHE L’EUROPA. MILANO +0,91%

La settimana delle borse europee si chiude con una seduta positiva, che porta in attivo il bilancio di un’ottava un po’ altalenante. Piazza Affari guadagna lo 0,91% e supera nuovamente la soglia psicologica dei 34 mila punti base (34.249), nonostante il tonfo di Tenaris (-7,9%), che ha improvvisamente invertito la rotta a metà giornata, dopo una partenza sprint sui conti trimestrali.

Questo brutto scivolone frena leggermente la piazza milanese rispetto alle più toniche Francoforte +1,34%, Amsterdam +1,42%, Madrid +1,6%. Sono più arretrate invece le big, Parigi +0,89% e Londra +0,77%.

Mercati europei in rally sulla spinta di Wall Street dove volano Alphabet, Microsoft, Snap

Al risultato della giornata europea ha contribuito l’avvio intonato di Wall Street (Nasdaq +2%), in scia ai solidi numeri trimestrali di due colossi del settore tech come Alphabet (+9,26%), che distribuirà per la prima volta un dividendo e Microsoft (+5,21%), dopo il terremoto globale innescato ieri da Meta (-1,41%).

Il dato sull’inflazione di marzo negli Stati Uniti, lievemente superiore alle attese (+2,7% su base annua, contro stime di +2,6% e +2,5% di febbraio) sembra avere invece scarse ripercussioni sulla propensione al rischio odierna, al contrario di quelli visti ieri per i primi tre mesi del 2024, vale a dire una crescita economica inferiore alle stime e un’inflazione più ostinata di quanto sperato.

BoJ lascia i tassi invariati

I dati macroeconomici vengono prevalentemente soppesati dal mercato in chiave di politica monetaria, con le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed nel 2024 che si fanno sempre più sottili.

In Europa invece la Bce è ancora vista allentare la stretta a giugno. Da un sondaggio della Banca centrale europea reso noto oggi tra l’altro l’inflazione nel blocco dovrebbe placarsi nell’anno in corso. Le aspettative mediane dei consumatori europei per i prossimi 12 mesi sono scese infatti al 3% dal 3,1% ed è il livello più basso dall’inizio della guerra in Russia nel febbraio 2022. Per i prossimi tre anni le attese sono rimaste invariate al 2,5% per il quarto mese consecutivo.

In tema di banche centrali poi la notizia più importante del giorno viene dal Giappone, dove la BoJ ha lasciato invariato il costo del denaro, prossimo allo zero, al termine della sua riunione di politica monetaria. In conseguenza lo yen ha toccato in giornata nuovi minimi da 34 anni, favorendo però la chiusura in rialzo del Nikkei a Tokyo (+0,84%). Al momento il dollaro si muove forte contro le principali valute a lo yen aggiorna ancora nuovi minimi intorno a 157,26. Anche l’euro s’indebolisce contro il biglietto verde, per un cambio poco sotto 1,07%.

Piazza Affari, Tenaris sulle montagne russe

In Piazza Affari Tenaris chiude una seduta sulle montagne russe, in una giornata in cui il petrolio appare poco mosso. 

Il titolo era partito in quarta dopo risultati trimestrali in calo, ma sopra le attese degli analisti. In particolare per il broker Jefferies “l’anno inizia in maniera forte con risultati superiori alle attese”, I chiarimenti sul futuro arrivati però nella call successiva ai numeri hanno decisamente deluso il mercato, poiché l’ad Paolo Rocca ha parlato di un probabile calo delle vendite e dei margini nel terzo trimestre. Nel periodo indicato Tenaris prevede degli stop in molte acciaierie, tra cui quella di Siderca, in Argentina e questo “porterà un ulteriore calo delle vendite e dei margini nel trimestre”. Secondo il ceo nella prima metà dell’anno i margini si attesteranno in leggero rialzo, nel terzo trimestre poco sopra il 20%.

Al netto di questa altalena la seduta non ha riservato grandi sorprese. Il settore oil è in progresso, anche se con colorazioni molto varie: Eni +0,04%, Saipem +2,05%, Maire Tecnimont +3,48%.

Il settore bancario chiude una seduta in rialzo, favorito anche dai rialzi dei prezzi obiettivo su alcuni titoli da parte di Jefferies come Montepaschi +4,04% e Popolare di Sondrio +3,03%. Bene Unicredit +2%.

Nell’industria sono in evidenza Prysmian +3,52%, Iveco +2,72%, Ferrari +2,15%, Interpump +2,03%.

Si rianima anche il lusso: Cucinelli +2,64%, Ferragamo +4,44%. Rimane fredda Moncler +0,25%, nonostante l’eccellente trimestrale presentata nei giorni scorsi.

Tra le poche blue chip in ribasso ci sono Stm -2,38%, Hera -0,94%, A2a -0,06%.

Spread e tassi in calo

La chiusura è ampiamente positiva per la carta italiana: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 132 punti base, con tassi in calo rispettivamente a +3,88% e +2,55%.

Altre notizie rilevanti in Europa e negli Usa: Anglo American respinge l’offerta d Bhp

Da segnalare, in questa giornata ricca di notizie, c’è anche il fatto che Anglo American (+2,33% a Londra) ha respinto l’offerta da 31,1 miliardi di sterline (36 miliardi di euro) da parte di Bhp. Il cda del gruppo minerario, si legge in una nota, ha rigettato all’unanimità un’offerta che “sottovaluta significativamente Anglo American e le sue future prospettive” e la cui struttura viene ritenuta “decisamente poco attraente” alla luce “dell’incertezza e della complessità relativa alla proposta e ai significativi rischi di esecuzione”.

Tra le storie del giorno anche quella di Thyssenkrupp (+6,93% a Francoforte), che ha annunciato che venderà una quota del 20% delle proprie attività siderurgiche al gruppo energetico controllato dal miliardario ceco Daniel Kretinsky.

Sembrava avviata a un debutto con il botto inoltre Oltreoceano tra i titoli sotto i riflettori ci sono anche Exxon Mobil e Chevron, che hanno deluso le attese con i conti trimestrali. A pesare sui due colossi energetici è stato il calo dei prezzi del gas naturale e dei margini di vendita.

Balzo di Snap (+26%) invece dopo ricavi in aumento del 21%.

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