RENAULT CERCA NUOVI PARTNER IN CINA: TRATTA CON XIAOMI E LI AUTO

La Cina dell’auto è sempre più vicina all’Europa. Renault ha avuto colloqui in settimana, approfittando di Auto China 2024, il Salone di Pechino, con Li Auto e Xiaomi. Oggetto delle discussioni le tecnologie dei veicoli elettrici e intelligenti, ha dichiarato il Gruppo transalpino. L’ipotesi è di potenziali partnership tecnologiche con le due aziende. «Il nostro ceo Luca de Meo si è impegnato in conversazioni cruciali con i leader del settore, tra cui i nostri partner Geely e Dongfeng, i fornitori chiave, ma anche nuovi attori come i fondatori di Li Auto e Xiaomi Technology», ha dichiarato il responsabile degli acquisti e delle partnership di Renault, François Provost in un post su LinkedIn.

I colloqui al Salone dell’Auto di Pechino si inseriscono in un contesto di relazioni sempre più tese tra Europa e Cina, con la Commissione europea che ha avviato una serie di indagini sull’ipotesi che le esportazioni cinesi siano sostenute da sussidi statali e sleali, spingendo artificiosamente l’acceleratore della competitività di prezzo. Le vendite di automobili prodotte da brand cinesi sono stimate in aumento dell’1% al 5% delle quote di mercato in soli tre anni (2021-2024) dall’AlixPartners Global Outlook infra-annuale, presentato in settimana.

Secondo il Kiel Institute for the World Economy i sussidi del governo cinese alle industrie locali sono almeno tre, quattro o addirittura nove volte superiori a quelli concessi dai principali paesi dell’Ue e dell’Ocse, come gli Stati Uniti o la Germania. Tra i maggiori beneficiari degli incentivi statali cinesi ci sarebbe il leader cinese delle auto elettriche (a batteria e ibride plug-in), BYD, che solo nel 2022 avrebb ricevuto circa 2,1 miliardi di euro dal governo di Pechino. Aiuti statali passati da 220 milioni nel 2020 a 2,1 miliardi due anni dopo, secondo lo studio pubblicato il 10 aprile dall’istituto tedesco. La Cina ovviamente queste tesi e questi dati, anzi accusa l’Europa di protezionismo.

Intanto sempre più spesso i grandi gruppi automobilistici europei avviano delle partnership su tecnologie, software e piattaforme proprio con le controparti cinesi: è il caso di Stellantis con Leapmotor, di Volkswagen con Xpeng, Horizon Robotics, ThunderSoft, e Ark, ma anche di Mercedes-Benz con BYD sul brand di lusso Denza. Potrebbe essere l’inizio di una resa. Ma l’idea di De Meo è che l’Europa si trovi di fronte a un difficile gioco di equilibri, sia per proteggere il proprio mercato sia per imparare dai produttori di auto cinesi (tesi sostenuta anche dai vertici di Stellantis a proposito della capacità di verticalizzare la produzione), che secondo il numero uno del gruppo transalpino sono molto più avanti nello sviluppo dell’auto elettrica e del relativo software.

Renault è già partner nella joint ventur Horse con il primo gruppo privato cinese, Geely, per quanto riguarda i propulsori termici e ibridi e collabora con Google e Qualcomm nello sviluppo degli abitacoli intelligenti.

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