LIBANO, DOPO I CERCAPERSONE ESPLODONO WALKIE-TALKIE, RADIO E PANNELLI SOLARI

Nuove esplosioni in Libano nel pomeriggio di mercoledì. Lo riferiscono i media libanesi, secondo cui walkie-talkie o radio portatili usati dai membri di Hezbollah sarebbero esplosi a Beirut e in varie zone del sud del Paese. Al-Arabiya scrive che diversi dispositivi di comunicazione wireless sarebbero esplosi in case, auto e moto. Un’esplosione è stata registrata anche durante il funerale del figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar, in corso nel sobborgo meridionale di Beirut.

La National News Agency (NNA), l’agenzia di stampa statale libanese, riferisce che le detonazioni avrebbero riguardato anche diversi pannelli solari, essenziali per la tenuta del sistema energetico del Libano, in un certo numero di abitazioni nel sud del Paese.

Al momento, il bilancio provvisorio sarebbe di nove persone morte e centinaia di feriti. Martedì 12 persone erano state uccise e migliaia ferite dall’esplosione simultanea di cercapersone in varie zone del Libano e in Siria. Entrambe le operazioni sarebbero state effettuate da Israele che però al momento non commenta. Secondo la Cnn, Israele aveva avvertito gli Usa di un’operazione in Libano martedì ma non aveva fornito dettagli. 

Walkie-Talkie comprati insieme ai cercapersone

Le immagini sui social e sui media libanesi sulle esplosioni di oggi in diverse parti del Libano mostrano diversi dispositivi radio Vhf di marca Icom (società giapponese), modello IC-V82, danneggiati o semi distrutti. Secondo i media libanesi, che citano fonti di sicurezza, i walkie talkie esplosi oggi facevano parte dello stesso carico dei cercapersone in dotazione a Hezbollah esplosi ieri.

Il sito di comunicazione Axios, che cita due fonti a conoscenza di fatti, sostiene Israele abbia fatto esplodere migliaia di ricetrasmittenti di membri di Hezbollah che “erano state preventivamente dotate di trappole esplosive dai servizi segreti israeliani e poi consegnate a Hezbollah come parte del sistema di comunicazione di emergenza” del gruppo, che “avrebbe dovuto essere utilizzato durante una guerra con Israele”, secondo le stesse fonti. 

Hezbollah promette: “Ci sarà una sanguinosa vendetta”

“Questi attacchi saranno certamente puniti in modo unico. Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica”, ha detto Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. Cugino e stretto collaboratore del leader del gruppo terroristico Hassan Nasrallah, Safieddine ha aggiunto: “Non ne parlerò a lungo perché domani il leader di Hezbollah parlerà e tutto sarà rivelato. E ci troveremo in una nuova situazione e in un nuovo confronto con questo nemico”. “Il nemico deve sapere che non siamo sconfitti, che non cederemo, che non ci ritireremo e che non ci faremo influenzare da quello che sta facendo questo nemico”.

“Penso che sia molto importante che ci sia un controllo efficace degli oggetti civili, non trasformarli in armi, questa dovrebbe essere una regola che i governi dovrebbero essere in grado di attuare”, ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un briefing presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York.

Raid israeliani in Libano che lancia razzi in Galilea

Caos e rabbia della folla per le strade in Libano in seguito alle centinaia di esplosioni di dispositivi wireless: i cittadini hanno attaccato un’auto dell’Unifil a Tiro, a sud di Beirut. Lo riferisce Channel 12 che pubblica immagini delle proteste. 

Il ministero dell’Informazione libanese ha riferito poco fa di due raid aerei israeliani nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L’attacco aereo, simultaneo alle esplosioni di walkie-talkie di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila. 

Una raffica di razzi è stata lanciata dal Libano verso la cittadina di Kiryat Shmona, nel nord della Galilea. Non si hanno notizie di feriti. Hezbollah si è assunta la responsabilità dell’attacco, sostenendo di aver preso di mira una base militare israeliana. 

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