ALFABETIZZAZIONE DIGITALE, L'ITALIA AL QUART'ULTIMO POSTO IN EUROPA

L’Italia è al quart’ultimo posto per alfabetizzazione digitale di base in Europa e si colloca in una posizione di arretratezza rispetto agli obiettivi 2030. I dati, che riportano un vero e proprio divario tra i cittadini causato da fattori come età e localizzazione anagrafica, raccontano un Paese in cui le competenze digitali sono ancora prerogativa di persone con titoli di studio elevati. E nell'era digitale in cui viviamo, l'accesso all'informazione e la competenza informatica sono diventati elementi fondamentali per la partecipazione piena e attiva nella società.

Tuttavia, mentre il mondo progredisce a passi da gigante nel campo della tecnologia, un divario persistente minaccia di escludere milioni di individui da questa rivoluzione digitale. L'abbattimento del divario digitale, infatti, non è solo una questione di accesso agli strumenti tecnologici, ma anche la necessità di garantire a tutti una formazione e le competenze necessarie per poterli utilizzare in modo efficace e significativo. Ed è proprio perseguendo questa missione che Danilo Cimino, informatico che ha lavorato anche all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, al Cern di Ginevra e fondatore del blog Cose di Computer, porta avanti una divulgazione democratica dei temi informatici, per avvicinare grandi e piccoli al mondo del pc e insegnare loro ad utilizzare la tecnologia in modo responsabile.

«Il livello di alfabetizzazione digitale in Italia è disastroso. Secondo alcuni dati Istat siamo molto in basso in Unione Europea come livello di alfabetizzazione digitale e siamo indietro rispetto agli obiettivi del 2023. A mio avviso, in Italia, non c'è stata la rivoluzione informatica. C'è sicuramente stata quella industriale ma non quella informatica e digitale, è stato capito troppo tardi quale poteva essere l'impatto benefico delle nuove tecnologie e dell'informatica nelle nostre vite» spiega Danilo Cimino. 

Nonostante si pensi che le nuove generazioni abbiano grande padronanza dei dispositivi elettronici e di tutto ciò che comprende l'informatica, in realtà non è così. I ragazzi di oggi sono abituati ad utilizzare maggiormente il cellulare che, nella sua struttura, è assolutamente differente da un computer. I nostri ragazzi, infatti, sono più abituati a destreggiarsi con i social media e con le applicazioni ma non sanno, molto spesso, come utilizzare un computer al 100% delle sue potenzialità. Ovviamente non bisogna dimenticare i potenziali rischi che si nascono nel web dal quale è bene sempre proteggere i nostri ragazzi.

Come spiega Danilo Cimino «Per rendere consapevoli i giovani dei rischi che corrono quando stanno su internet o quando sono sempre attaccati ai cellulari, è bene spiegare loro dei concetti molto semplici. Per esempio com'è composto un indirizzo email e, di conseguenza, riconoscere un indirizzo finto da uno vero, saper riconoscere gli indirizzi web. L'approccio corretto non è certo quello di controllare e censurare ma di educare il giovane soprattutto a riconoscere i rischi. Ad esempio, se fanno una foto e la inviano su whatsapp devono essere consapevoli che quell'immagine non si potrà più cancellare una volta inviata, sarà sempre reperibile» spiega Danilo Cimino. 

Ma il divario digitale nel nostro Paese è anche e soprattutto interno. Esiste un significativo divario di genere a favore degli uomini anche nelle competenze digitali di base. Tra Boomer, Millennials e Generazioni Z e Y, l’alfabetizzazione informatica e le competenze digitali presentano un divario ancora più ampio.

«Gli over 50, che insegnano nelle scuole e che dirigono il paese, sono cresciuti in un mondo in cui tutto veniva fatto su carta. Nessuno ha mai spiegato loro quei pochi concetti informatici necessari a capire bene quello che fanno quando premono su un tasto o cliccano su un bottone dello schermo. Inoltre non conoscono l'inglese, proprio perché non veniva insegnato loro a scuola ed il mondo non era ancora globalizzato. I millennial che invece hanno avuto la fortuna di mettere le mani su un PC e la volontà di capire come funziona, sono quelli più fortunati Le generazioni successive, invece, che sono bravi ad usare smartphone e social media, vengono percepiti come 'bravi col PC' ma in realtà di solito non sanno nemmeno cosa sia un account» chiarisce Danilo Cimino. 

«Capire pochi concetti fondamentali per poter usare il computer responsabilmente è fondamentale. In ordine d'importanza, capire cos'è un account, perché è importante ricordare le password, perché le banche e le poste chiedono i codici di conferma, sapere com'è fatto un indirizzo email e cos'è un nome a dominio sono alcune tra le tematiche più calde e importanti a livello quotidiano. Riuscire a capire che Chrome non è un motore di ricerca e che il deep web non è ad esclusivo uso e consumo dei criminali è fondamentale per poter riuscire a navigare sul web e nel nostro pc con più consapevolezza» conclude Danilo Cimino. 

2024-06-11T10:09:36Z dg43tfdfdgfd