AUTO ELETTRICHE E AFTERMARKET, COSA ASPETTARSI IN FUTURO? IL REPORT DI ANFIA

Le vendite di auto 100% elettriche sono in crescita, ma la quota sulla totalità del parco rimane esigua, mentre le vetture diesel e benzina, che insieme rappresentano l’86% del totale, si spartiscono quasi in egual misura la quasi totalità del parco. Delle circa 41 milioni di auto dell’intero parco circolante italiano alla fine di dicembre 2023, le vetture elettriche rappresentano appena lo 0,5%.

A “fotografare” l’attuale contesto di (mancato) sviluppo della mobilità elettrica in Italia è lo studio realizzato dall’Area Aftermarket nella Nuova Mobilità di ANFIA-Aftermarket, un approfondimento dal titolo “Vetture elettriche e Aftermarket: cosa ci riserva il futuro?” (consultabile nel link in fondo all’articolo).

Oltre all’analisi di Riccardo Buttafarro, responsabile Area Area Aftermarket nella Nuova Mobilità di ANFIA-Aftermarket, al report in questione hanno contribuito anche alcune delle aziende associate alla Sezione Aftermarket di ANFIA (Fiamm Energy Technology, NRF, Wolfoil e Landi Renzo) che hanno voluto condividere la loro esperienza sulla questione, nonché il loro orientamento e le loro strategie in questa fase di forte cambiamento.

Le infrastrutture di ricarica

Sul tema delle infrastrutture di ricarica, il report sottolinea la scarsa omogeneità di distribuzione sul territorio nazionale: su 50.678 punti di ricarica ad uso pubblico il 58% è collocato al Nord, il 19% al Centro e il 23% nel Sud e nelle isole. A ciò si aggiunge il basso numero, meno di 1.000, di colonnine pubbliche installate sulla rete autostradale.

I costi di chi sceglie l’elettrico

Ancora prima però dell’inadeguatezza della rete di ricarica, a frenare la mobilità elettrica in Italia sono prima di tutto i costi elevati, come scrive Buttaffarro nel report: “Il primo aspetto su cui abbiamo voluto soffermarci è quello legato ai costi. Uno ‘scoglio’ importante per la diffusione delle auto elettriche è infatti il prezzo di acquisto, per il quale non sono al momento previste riduzioni significative, fino a quando non caleranno i costi di acquisto delle batterie. Segue il costo del bollo auto: per le vetture full-electric sono previsti 5 anni di esenzione dal pagamento, dopo i quali si pagherà il 25% della tariffa piena, calcolata in base alla potenza in kw/h con tariffa unitaria leggermente differente da regione a regione (intorno a 2,5/3,00 euro a kw/h). Fanno eccezione a questa regola Lombardia e Piemonte, per le quali, al momento, le vetture elettriche sono esenti a vita dal pagamento del bollo”.

Il parco auto di sole elettriche farebbe felice lo Stato?

“Un altro aspetto da considerare – prosegue l’analisi di Buttafarro – è la ricarica delle batterie. La spesa per i carburanti per autotrazione benzina e gasolio nel 2023 è stata di 70,9 miliardi di euro. Analizzando questa cifra nel dettaglio, si vede che 38,1 miliardi sono dovuti ad accise e Iva (su accise e su costo industriale). I restanti 32,8 miliardi sono quelli fatturati per la produzione e la distribuzione. La parte fiscale nel 2023 è salita del 22,7% rispetto al 2022, mentre la parte industriale ha subito un calo del 18,1%. La domanda che ci poniamo, se vogliamo un po’ provocatoria, è la seguente: con un parco circolante totalmente elettrico, lo Stato avrebbe un ammanco pari ai 38 miliardi relativi all’acquisto dei carburanti. Questa situazione sarebbe sostenibile?”.

Il report ANFIA-Aftermarket

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