CHE FINE FANNO LE MONETE DELLA FONTANA DI TREVI? NON LO DIRESTI MAI

Quante monete vengono raccolte nella Fontana di Trevi?

Ogni anno a Roma ci sono oltre venti milioni di visitatori, e una grande percentuale passa, almeno per qualche minuto, nei pressi della mitica Fontana di Trevi. Una delle meraviglie della capitale. Ebbene, di questi milioni di turisti una parte consistente compie un rito ormai celebre: lanciare nella Fontana una moneta, e nel frattempo esprimere un desiderio.

Ma se milioni di persone fanno questo gesto, quanti soldi raccoglie ogni anno la Fontana di Trevi? La risposta a questo punto non dovrebbe sorprendere: si tratta di diversi milioni di euro. Ne è una prova il fatto che nel solo 2022 la Caritas ha potuto finanziare i suoi progetti proprio con questi soldi con una cifra riportata di 1,4 milioni di euro.

Che associazioni come la Caritas possano utilizzare, per dare sostegno ai più deboli della nostra società, i soldi lanciati in nome di un desiderio espresso da persone provenienti da tutto il mondo è un fatto che scalda il cuore. Non c'è un modo più nobile di impiegare queste risorse, che non vengono dalle tasse, ma da una sorta di rito di fortuna e speranza.

Di chi sono le monete della Fontana di Trevi?

A raccogliere le monete della Fontana di Trevi è il comune di Roma. Lo stesso comune, dopo la raccolta, le cede in beneficienza. Esiste infatti un accordo stipulato dal Comune di Roma con la Caritas diocesana della capitale d'Italia che prevede che questi fondi, appunto, vengano impiegati per opere di bene. Per rispondere quindi alla domanda su di chi siano le monete della Fontana di Trevi, quindi, bisogna dire che sono un bene pubblico. E che proprio per il benessere pubblico (delle fasce più svantaggiate, per la precisione) vengono impiegate.

Chi raccoglie le monete della Fontana di Trevi?

Se ne occupa il comune attraverso Acea, la società energetica. Come ha scritto il Corriere della Sera "l' operazione avviene con lunghe scope e manichette aspiranti. Le monete vengono raccolte da ACEA, fornitore di energia elettrica e gas che gestisce anche l’illuminazione artistica". A questo punto poi Acea le consegna direttamente alla Caritas che le conta e le smista, per poi versarle sui propri conti per finanziare le proprie attività.

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