COSA STA SUCCEDENDO A TESLA?

Tesla, il gigante dell'auto elettrica guidato dal visionario Elon Musk, sembra attraversare un periodo complicato. Da un parte le vendite sono al di sotto delle aspettative, dall’altra soffre di una crescente pressione competitiva, soprattutto dai produttori cinesi che offrono veicoli con prestazioni simili a costi più contenuti.

Per evitare che le auto rimanessero ferme nei piazzali, la casa automobilistica americana ha deciso di correre ai ripari, con una riduzione dei prezzi dei suoi modelli più richiesti. Il taglio dei prezzi è solo una delle misure adottate da Tesla per tentare di stimolare la domanda: negli USA il prezzo della Model Y è sceso a 42.990 dollari, il più basso mai raggiunto per questo modello. Stesso discorso in Cina, uno dei mercati più importanti, dove i listini sono scesi sensibilmente, una mossa che evidenzia il tentativo di rafforzare la propria posizione in un mercato chiave. In Italia, la Model 3 a trazione posteriore, il modello d’attacco della gamma, è passata dai 42.490 euro dei giorni scorsi a 40.490 euro, con uno sconto secco di 2.000 euro.

Se chi acquista oggi gongola, quelli che invece hanno comprato una Tesla solo qualche mese fa sono rimasti con le pive nel sacco, e non è un bel modo per attrarre nuovi clienti. Chi ci dice che i prezzi scenderanno ancora? Per qualcuno è meglio aspettare. C’è poi da dire che i grandi noleggiatori hanno preso male la notizia, perché in questi casi il calcolo del valore residuo è di estrema importanza. Hertz è già pentita del mega ordine di 100.000 Tesla fatto nel 2021, gli altri stanno alla finestra cercando di non ripetere lo stesso errore.

Diciamo anche che il 2023 è stato un anno di turbolenze per Tesla, con un calo del 40% nel valore delle sue azioni dall'inizio dell'anno. Le pressioni non sono solo economiche ma anche organizzative. Nelle scorse settimane l'azienda ha annunciato un taglio del 10% della sua forza lavoro globale, corrispondente a circa 14.000 dipendenti. Questa decisione, secondo Elon Musk come spiegato in un memo interno, è parte di una revisione periodica che l'azienda effettua ogni cinque anni per ottimizzare le proprie operazioni. Qualcuno fa notare che evidentemente Tesla ha una gestione non troppo lungimirante se ogni cinque anni deve ricorrere a tagli del personale così importanti.

Da notare come le uscite di personale non si limitino ai “ranghi” più bassi: tra chi ha fatto i bagagli ci sono anche figure di spicco come Drew Baglino, capo dello sviluppo delle batterie, e Rohan Patel, vicepresidente per le politiche pubbliche. Queste partenze sono interpretate da molti come un segnale preoccupante per il futuro dell'azienda.

Dal canto suo, Tesla non si ferma e pianifica la prossima espansione in nuovi mercati, come quello indiano, dove intende introdurre le sue auto nel prossimo futuro. Tuttavia, la realtà è che l'ultimo trimestre del 2023 ha visto l'azienda registrare un margine di profitto lordo del 17,6%, il più basso degli ultimi quattro anni, un indicatore che potrebbe suggerire problemi più profondi.

Di fronte a questa serie di problematiche gli osservatori si chiedono se Tesla possa continuare a mantenere la sua posizione di leader nel settore dell'auto elettrica o se le attuali difficoltà rappresentino un cambiamento significativo nel panorama dell'industria automobilistica globale. La risposta a queste domande sarà cruciale per capire le prospettive future di Tesla e soprattutto quali saranno le prossime mosse di Elon Musk.

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