DAL SODALIZIO CON BERLUSCONI ALLA ROTTURA: LA PARABOLA POLITICA DEL GOVERNATORE LIGURE GIOVANNI TOTI

Giornalista, direttore di telegiornali a Mediaset e fedelissimo, per anni, di Silvio Berlusconi , di cui è stato pure una sorta di “delfino”, Giovanni Toti ha ricoperto anche l’incarico di coordinatore di Forza Italia nel 2019 (insieme a Mara Carfagna), prima della clamorosa rottura con l’ex premier, lo stesso anno, quando Berlusconi lo esclude dal coordinamento di presidenza del partito. In quel momento Toti lascia Forza Italia e, tra l’altro, si dedica, dallo scranno di presidente della Regione Liguria, dove dimostra di avere un largo consenso elettorale, a creare un soggetto politico che possa riportarlo alla ribalta nazionale.

Il progetto, però, non va a segno, e Noi moderati (partito di coalizione formato con Noi per l’Italia di Maurizio Lupi, Udc e Coraggio Italia, del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro), ottiene, alle politiche del 2022, un risultato molto al di sotto delle attese, attestandosi intorno al 2% sia alla Camera che al Senato.

Nato a Viareggio nel 1968, Toti è cresciuto a Marina di Massa, in una famiglia di albergatori. Dal 2001 risiede nel comune di Ameglia, in provincia della Spezia, dove sono residenti anche i genitori e la famiglia.

La carriera del presidente della Regione, arrestato per corruzione oggi, 7 maggio 2024, inizia nel 1996, quando firma il suo primo contratto per Mediaset; l’anno dopo esordisce a Studio Aperto. Nel 2007 diventa vicecapo dell’ufficio stampa di Mediaset e, da quel momento, l’ascesa è continua. Nel 2009 diviene condirettore di Studio Aperto e l’anno dopo ne è direttore, al posto di Mario Giordano. Nel marzo 2012 diventa direttore anche del Tg4, succedendo a Emilio Fede e mantenendo, al contempo, la direzione di Studio Aperto. Resta direttore dei due telegiornali fino al 2014, anno in cui entra in politica a tempo pieno.

Il suo ingresso nell’agone politico risale, appunto, al gennaio 2014, quando Berlusconi lo nomina consigliere politico di Forza Italia, in vista delle elezioni europee di quell’anno. Viene quindi candidato alle elezioni europee come capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Italia nordoccidentale, comprendente Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Risulta il primo degli eletti del partito nel Nordovest.

L’1 aprile 2015, Toti viene candidato alla presidenza della Regione Liguria per la coalizione di centrodestra, ruolo che può ricoprire in quanto residente nella provincia della Spezia; è appoggiato, oltre che da Forza Italia, dalla Lega Nord. A dispetto di ogni pronostico, vince le elezioni regionali con il 34,44% dei consensi, contro il 27,84% di Raffaella Paita , candidata del Pd.

Nell’agosto del 2018, da governatore della Liguria, si trova ad affrontare la crisi conseguente al crollo del viadotto Morandi di Genova, e il 20 di quello stesso mese viene nominato commissario delegato all’emergenza per il crollo del ponte.

Si ricandida, alle elezioni regionali del 2020 in Liguria, alla carica di presidente e vince, ottenendo il 56,13% dei voti, battendo il candidato del centrosinistra, Ferruccio Sansa , che totalizza il 38,9%. Del 2022, invece, è la molto meno fortunata corsa alle elezioni politiche, con Noi Moderati.

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