Donald Trump è il protagonista della notte più pazza nella storia del criptovalute. Una crescita senza limiti di una moneta digitale a lui e da lui ispirata:, +11mila % in appena 12 ore. Quasi fantascienza, anche per un mercato che per i critici è speculazione pura. A scatenare gli appetiti il lancio di $Trump, la criptomoneta, o meglio la meme-coin, lanciata dal magnate alla vigilia del suo insediamento alla Casa Bianca. L'annuncio è stato dato sui profili ufficiali di Trump. Prima su Truth, il social network che ha fondato quando fu messo al bando da Twitter dopo l'assalto a Capitol Hill compiuto dai suoi sostenitori il 6 gennaio 2020, e successivamente rilanciato anche su X, ossia l'ex Twitter, dove è tornato quando la piattaforma è stata acquistata da Elon Musk, oggi suo braccio destro e prossimo componente della sua amministrazione.
In poche ora la capitalizzazione ipotetica della meme-coin ha raggiunto i 32 miliardi di dollari. Ipotetica appunto. Al momento il sito web ufficiale ha spiegato che sono stati immessi sul mercato 200 milioni di token, ossia unità di questo strumento, altri 800 milioni entreranno gradualmente in circolazione entro tre anni. Quindi il valore compiuto si conoscerà soltanto quando tutto l'ammontare sarà in circolazione. La capitalizzazione attuale, visti i token in circolazione, è di circa 5-6 miliardi.
L'asset è una meme-coin, una particolare categoria che mischia cultura pop e investimenti digitali. In pratica questo genere di criptovaluta è legata a immagini, video e personaggi diventati virali sulla rete. Nel caso in questione tutto ruota attorno a Trump stesso. L'immagine scelta è quella di lui che si rialza dopo il fallito attentato subito in campagna elettorale lo scorso luglio, accompagnato dalla scritta "fight-fight-fight", (combatti).
Trump riesce quindi a monetizzare la sua vittoria elettorale e, come sottolinea il sito Axios, a garantire ai suoi sostenitori un modo per rendere, almeno in teoria, redditizio il sostegno dato al magnate, qualora l'investimento dovesse fruttare e non ci dovessero essere crolli. Chi ha acquistato non appena dato il "pronti-via" all'operazione è stato premiato. Almeno fino a ora.
L'operazione rientra nella strategia di promozione delle criptovalute lanciata da Trump e da Musk. Il prossimo inquilino della Casa Bianca ha dichiarato di voler fare del Bitcoin una forma di riserva. Il dipartimento per l'efficienza governative di cui Musk sarà a capo avrà invece come sigla Doge, ossia il nome di un'altra famosa criptomoneta. Anche le sue prime mosse sulle nomine vanno a favore dei patiti del mondo delle valute digitali, avendo indicato un sostenitore del Bitcoin alla Sec, l’autorità di vigilanza sulla borsa, al cui vertice ha chiamato il cripto-entusiata Paul Atkins. Dalla sua vittoria alle presidenziali di novembre le quotazioni del Bitcoin veleggiano quindi attorno ai 90mila dollari e si portano a ridosso dei 100mila dollari.
Appena diventato di dominio pubblico il lancio di $Trump alcuni siti specializzati aveva ipotizzato che l'operazione potesse in realtà essere una truffa. I più prudenti non hanno escluso che i canali social del presidente potessero essere stati hackerati. Anche perché due sistemi per finanziare il lancio rimandavano a Binance e Gate, piattaforme di scambio di criptovalute non più accessibili per i cittadini statunitensi. Sempre il sito Axios evidenzia però come l'80% della criptovaluta sia attribuibile a una controllata della Trump Organization. Inoltre trascorse ore dal lancio, nessuno ha smentito che dietro l'intera operazione ci sia il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America.
2025-01-18T18:01:44Z