GLI ALIMENTI PER CANI E GATTI VALGONO OLTRE 3 MILIARDI DI EURO

La XVII edizione del Rapporto Assalco–Zoomark conferma l’impegno economico degli italiani per alimentare correttamente i loro animali da compagnia: nel nostro Paese sono

presenti quasi 20 milioni di cani e gatti che – insieme a conigli, uccellini, pesci e tartarughe – costituiscono i 65 milioni di animali d’affezione che vivono nelle nostre case.

Nello scorso anno il pet food ha sviluppato nel mercato italiano un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro. Anche il mercato degli alimenti per cani e gatti, alla stregua della maggior parte delle categorie del largo consumo confezionato è stata oggetto di un’importante dinamica inflattiva che ha generato un incremento di fatturato del 13,4%. In termini di volumi, sono state 673 mila le tonnellate vendute, stabili rispetto all’anno precedente.

Il Rapporto Pet Economy del Sole 24 Ore del 18 aprile

«Nel 2023 quello del pet food si conferma un mercato resiliente – commenta Giorgio Massoni, presidente di Assalco –. Il risultato conferma l’attenzione che i proprietari riservano ai loro pet, compagni di vita».La XVII edizione del Rapporto Assalco-Zoomark , realizzato annualmente da Assalco per documentare l’evoluzione del mercato del pet food e del pet care e l’importanza degli animali da compagnia in famiglia e in società, è stata presentata in occasione del Press Lunch di Zoomark per fornire anticipazioni relativamente alla manifestazione – che ha cadenza biennale e la cui prossima edizione si terrà a Bologna dal 5 al 7 maggio 2025.

«Zoomark è uno dei gioielli di famiglia di BolognaFiere. Da oltre 20 edizioni accompagna la crescita della pet industry, interpretando i bisogni del mercato e anticipandone le tendenze», ha spiegato sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere.

I prodotti per gatto rappresentano il 55,3% del valore complessivo, con un fatturato di poco più di 1.663 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano invece il 44,7% del mercato totale, ovvero oltre 1.344 milioni di euro.Sul totale mercato, il segmento degli alimenti umidi si conferma il più importante: registra 1.467 milioni di euro circa che equivalgono al 54,4% di quota sul totale mercato. L’incremento del fatturato del segmento (+13,4%) è accompagnato anche da un aumento a volume (+1,1%). Il segmento degli alimenti secchi, invece, ha sviluppato 1.227 milioni di euro (+ 13,4% in valore) e si ritaglia il 40,8% di quota.

Il podcast di Radio24: Animale a chi?

Secondo le stime Euromonitor, in Italia sono presenti quasi 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli e più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili. Nel 2023 il mercato degli alimenti per questi animali da compagnia è cresciuto a valore del 5,8%, sviluppando un fatturato di 14 milioni di euro presso la Grande Distribuzione Organizzata.Il segmento principale si conferma quello degli alimenti per uccelli che copre quasi il 45% del valore, mentre gli alimenti per roditori, al secondo posto, rappresentano il 34% del totale.

Nel 2023 si riscontra un andamento positivo anche per quanto riguarda il mercato dei prodotti per l’igiene, i giochi e l’accessoristica, ovvero guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia. Nel canale gdo il segmento vale 85 milioni di euro, con il fatturato in crescita del 6%.A trainare questo mercato è il segmento dell’igiene (tappetini assorbenti igienici, salviette, shampoo, spazzole, deodoranti, prodotti per la cura e la bellezza), che vale oltre il 51% del segmento.Le lettiere per gatto, rilevate a parte, costituiscono la più importante categoria non food nel canale gdo. Nel 2023 questo mercato raggiunge i 100 milioni di euro, con un trend positivo a valore del +14%.

La congiuntura economica attuale ha comportato per numerose famiglie la necessità di prestare molta attenzione alle spese. Per quanto riguarda i pet, permane per le famiglie la gravosa applicazione agli alimenti per cani e gatti e alle loro cure dell’aliquota Iva del 22%, usualmente attribuita a prodotti e servizi non essenziali, che assimila il pet food e le visite veterinarie ad un lusso. La richiesta di riduzione dell’aliquota Iva al 10%, sostenuta coralmente da associazioni animaliste e dei consumatori, dalle principali Associazioni veterinarie nonché dal mondo industriale, è pertanto una questione di civiltà, in linea con la normativa europea che indica i prodotti alimentari per animali tra quelli a cui è possibile applicare le aliquote agevolate.

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