IL 2024 SI STA RIVELANDO L’ANNUS HORRIBILIS DI TIKTOK

Non sappiamo se TikTok sia nato o meno sotto il segno del Drago verde, ma abbiamo come la sensazione che il 2024 è il suo anno. Questi primi mesi dell’anno, infatti, hanno messo a dura prova la piattaforma di poprietà di ByteDance che ha dovuto fare i conti, e dovrà ancora continuare a farli, con diversi problemi che la colpiscono da più parti.

Innanzitutto un dato: dopo 4 anni (dal 2018 al 2022) di dominio incontrastato tra le app più scaricate al mondo, all’inizio del 2024 la società di analisi Sensor Tower ha sancito che nel 2023 Instagram ha scalzato il colosso cinese dal primo posto con un totale di 767 milioni di download in tutto il mondo con un aumento del 20% rispetto all'anno precedente contro il 4% di TikTok. Non solo anche sul piano degli utenti attivi il social fotografico targato Meta ha superato la concorrenza asiatica con un aumento di 13 milioni nell’ultimo trimestre 2023 contro il calo di 12 milioni subito da TikTok. L’unico dato positivo resta quello relativo al coinvolgimento: i tiktoker infatti trascorrono in media 34 ore al mese sull’app, rispetto alle 28 ore trascorse su Instagram. 

Ma se i dati non sono incoraggianti, ciò che preoccupa di più l’azienda cinese sono gli aspetti legali e politici che stanno colpendo la piattaforma e le sue funzionalità. Innanzi tutto c’è il caso americano: il 24 aprile 2024 il presidente Biden ha firmato una proposta di legge, già approvata da Camera e Senato, che prevede un pacchetto di aiuti esteri per un totale di 95 miliardi ma anche una misura per vietare l’uso di TikTok in America per ragioni di sicurezza nazionale. Per gli USA, infatti, l’eccessiva ingerenza del governo cinese sulla società ByteDance non garantisce il giusto grado di sicurezza per i suoi utenti e per questo risulta pericolosa anche dal punto di vista economico e politico. Dunque, niente più TikTok per gli oltre 150milioni di americani iscritti alla piattaforma? Non è ancora detto. Il colosso cinese ha infatti 9 mesi di tempo per vendere a un’altra azienda indipendente da Pechino tutti gli asset americani, compreso l’algoritmo che ha fatto la fortuna del social media, se non dovesse riuscirvi al termine dei 270 giorni TikTok USA sarà bannata. A nulla sono valse, almeno per il momento, le proteste degli utenti. Per cercare di ribaltare la decisione, ByteDance ha depositato un ricorso presso la Corte d’Appello di Washington sulla presunta incostituzionalità della legge che, secondo i legali della società, violerebbe il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti ossia quello che tutela la libertà di espressione.

Un guaio non da poco quello a stelle e strisce ma non è l’unico. Anche in Europa, infatti, il clima intorno all’applicazione social non è dei migliori. Dopo aver vietato TikTok sui dispositivi aziendali, la Commissione Europea, per mezzo della sua Presidente Ursula Von del Leyen, si è detta perfettamente a conoscenza del pericolo della piattaforma e ha fatto sapere che un suo eventuale divieto non è escluso. In vista delle prossime elezioni, l’Unione Europea sta intensificando molto i controlli sulle aziende tecnologiche con base in Cina e sulla base del Digital services act (Act), il nuovo pacchetto di regole comunitarie sui servizi digitali, ha avviato un’indagine che ha portato la ByteDance a sospendere la funzione “Lite” dell’app. In particolare l’UE ha espresso la propria preoccupazione riguardo al sistema “watch-and-get-rewarded” su cui si basa TikTok Lite. Si tratta di un metodo attraverso il quale gli utenti vengono ricompensati dalla stessa piattaforma in base al tempo che trascorrono su di essa attraverso un sistema di “missioni” a tempo, simile ad un videogioco. Per la commissione Europea “TikTok Lite potrebbe essere un’applicazione tossica che crea dipendenza, in particolare per i minori”. L’UE ha dato la possibilità alla piattaforma di fornire prove evidenti sulla sua sicurezza da questo punto di vista, ma la società cinese ha preferito sospendere il progetto.  

Neppure l’Italia sembra sorridere a social asiatico: nei giorni del ban da parte degli USA, infatti, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato stabiliva una maxi multa di 10 milioni di euro per non essere stati in grado di vigilare sui, cito testualmente la nota dell’AGCM, “contenuti suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti” e in particolare di “soggetti minori e vulnerabili”.

A questo punto, se questi sono i risultati, ci chiediamo quale sia stato il senso di costituire il “TikTok Youth Council”. Questa specie di consulta giovanile formata da quindici ragazzi tutti tra i 15 e i 18 anni, dovrebbe, infatti, aiutare ByteDance a riprogettare l’esperienza degli utenti e pensare a nuove funzioni che vadano incontro non solo ai gusti ma anche ai bisogni sicurezza e privacy degli utenti più giovani, ma sembra evidente che non si stia rivelando molto utile.

Se a tutte queste beghe aggiungiamo la concorrenza sfrenata delle altre piattaforme che hanno investito molto sui contenuti video in verticale (Reel per Instagram e Facebook e Shorts per YouTube), vero elemento innovatore di TikTok, è evidente che il social cinese, se vuole restare ancora competitivo sul mercato, è destinato a cambiare radicalmente, il punto sarà capire come e in che tempi intende farlo.  

2024-05-09T09:41:00Z dg43tfdfdgfd