INTELLIGENZA ARTIFICIALE: DISEGNO DI LEGGE ITALIANO

Durante il Consiglio dei Ministri del 23 aprile è stato approvato il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale. Le norme coprono cinque ambiti (strategia nazionale, autorità nazionali, azioni di promozione, tutela del diritto di autore e sanzioni penali) e si affiancano a quelle previste dall’AI Act approvato dal Parlamento europeo il 13 marzo.

Legge italiana sull’IA

La strategia nazionale per l’intelligenza artificiale prevede la collaborazione tra pubblico e privato, il coordinamento delle azioni della pubblica amministrazione e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale. Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) sono le due autorità che avranno il compito di garantire l’applicazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia. È quindi rimasto inascoltato il suggerimento del Garante della privacy.

Il disegno di legge prevede investimenti per un miliardo di euro nei settori dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza, del quantum computing e delle telecomunicazioni. A tale scopo verranno istituiti uno o più fondi dedicati e avviati coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr.

I contenuti completamente o parzialmente generati, modificati o alterati dai sistemi di intelligenza artificiale devono avere un elemento o segno identificativo (ad esempio una filigrana o marcatura incorporata) che permette il riconoscimento. Le opere create con l’intelligenza artificiale devono rispettare il diritto d’autore.

Per quanto riguarda le sanzioni penali è previsto un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale. Un aggravante è previsto per l’uso dell’IA con lo scopo di alterare i risultati elettorali. L’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale è punita con un massimo di cinque anni di reclusione, se dal fatto deriva un danno ingiusto.

Il disegno di legge include infine specifiche disposizioni per l’uso dell’IA in alcuni settori: sanità, lavoro, pubblica amministrazione, attività giudiziaria e cybersicurezza nazionale. In questi casi è quasi certo l’intervento del Garante della privacy. È previsto ad esempio il trattamento di dati personali, da parte di soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro, per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale per finalità terapeutica e farmacologica.

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