LO SPRECO ALIMENTARE NON SI FERMA, APPELLO AL G7 AGRICOLTURA

Nel 2024 l'Italia ha assunto la presidenza del G7 e per questo l'Osservatorio internazionale Waste Watcher ha dedicato un approfondimento allo spreco alimentare nei sette Paesi: oltre all'Italia, gli Usa, il Canada, il Regno Unito, la Germania, la Francia e il Giappone. Lo scopo non è fare una classifica di chi spreca di più o di meno, anche se in effetti poi questa viene fuori. Piuttosto lo scopo è quello di comparare chi fa cosa e come per contrastare lo spreco alimentare e, in base alle politiche che funzionano meglio, attivare una rete di buone pratiche che possano poi essere adottate in tutti i Paesi che hanno lo stesso problema. 

Ricordiamo che secondo la FAO a livello globale lo spreco alimentare non si ferma: fra perdite e sprechi un buon terzo di ciò che si produce a livello agricolo e alimentare non raggiunge le nostre tavole determinando un impatto sull'ambiente molto rilevante: lo spreco alimentare globale è il terzo produttore dei gas climalteranti responsabili del global warming.

Fra gli altri possiamo citare due Paesi del G7 da prendere come esempio. 

Da una parte la Francia che ha registrato uno dei miglioramenti più significativi nella riduzione dello spreco pro-capite settimanale (-32%) portandolo dai 469,4 grammi del 2022 ai 459,9 grammi nel 2023, ben sotto il livello italiano). Dal punto di vista delle iniziative private le rilevazioni mostrano particolare attenzione a consumare tutto il cibo cucinato, anche quando è troppo (87%) e a mangiare tutti gli avanzi (88%).  Dal punto di vista delle iniziative pubbliche la Francia ha messo in campo gli investimenti più importanti. Un esempio è la legge Garot del 2016 che ha vietato ai supermercati di distruggere il cibo invenduto, aumentando significativamente le donazioni alimentari con una conseguente riduzione dello spreco.

Dall'altra il Regno Unito ha storicamente una importante attenzione sia privata che pubblica rispetto allo spreco alimentare. Diverse agenzie e organizzazioni hanno promosso azioni sia per stimolare le famiglie sia per coinvolgere le imprese; oltre il 45% delle famiglie inglesi fa ricorso alla lista della spesa come strategia di acquisto mostrando propensione alla pianificazione; gli accordi volontari che coinvolgono gli attori della filiera agro-alimentare vengono promossi dal 2005. Per il 2025 è stato lanciato il Courtauld Commitment 2025 con un focus crescente sull'educazione alimentare. 

In sintesi, le rilevazioni dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher 2024 dimostrano che Paesi del G7 mostrano una crescente attenzione verso lo spreco alimentare nelle politiche pubbliche declinate soprattutto nella forma di campagne informative. Tra le principali iniziative messe in campo a livello individuale quelle più diffuse sono relative ad aspetti motivazionali, grazie a un aumento della consapevolezza, e organizzativi come la maggior attenzione alla pianificazione degli acquisti, alla gestione dei prodotti freschi e al consumo del cibo prossimo alla data di scadenza. 

Per queste ragioni, in vista del G7 Agricoltura il prossimo 26 settembre a Ortigia in Sicilia, facciamo un appello al ministro Francesco Lollobrigida che lo presiede: chiediamo di dedicare uno spazio allo spreco alimentare in modo che lo scambio di dati e buone pratiche possa servire non solo ai Paesi del G7 ma anche a tutti gli altri: un modo per dare un contributo concreto alla sostenibilità globale.

2024-09-16T10:10:04Z dg43tfdfdgfd