Dazi,Benifei "Se non c'è accordo l'Ue colpisca i servizi statunitensi"
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - "Abbiamo bisogno di un accordo quadro che sia il punto di partenza per ridurre immediatamente questi dazi dal lato americano, altrimenti l'Ue deve rispondere con controdazi e contromisure che vadano a colpire anche il settore dei servizi, che sono un po' il punto più sensibile dell'economia statunitense". Lo ha detto l'eurodeputato del Partito democratico, Brando Benifei, interpellato sui negoziati in corso tra Ue e Stati Uniti per evitare un'escalation commerciale. "L'Europa non può essere trattata come un avversario, ma come un alleato dagli Stati Uniti", ha detto l'eurodeputato. "Sarà necessario rispondere e lavorare invece al più presto, come stiamo facendo dal lato delle istituzioni europee, per un accordo che sia reciprocamente vantaggioso", ha aggiunto Benifei. "Abbiamo bisogno assolutamente di trovare una soluzione: questo lo possiamo fare solo se l'Europa agisce unita non si fa dividere e fa valere il peso dell'Europa che dal punto di vista della capacità commerciale comunque una realtà che non può essere ignorata", ha detto ancora. xf4/mgg/mca1
2025-07-09T19:03:56Z
Blue Economy in Italia vale 216,7 miliardi di euro pari a 11,3% Pil
(Adnkronos) - Con 232.841 imprese e 1.089.710 di occupati, l’economia del mare in Italia genera un valore aggiunto diretto pari a 76,6 miliardi di euro, che, se consideriamo il valore attivato nel resto dell’economia, raggiunge i 216,7 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil nazionale. È il quadro che emerge dal XIII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare a cura di Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare Ossermare, Centro Studi...
2025-07-09T16:42:53Z
Trump minaccia tariffe del 40% su 14 nazioni
Il 7 luglio il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intensificato la sua offensiva commerciale globale, inviando lettere formali a 14 Paesi per avvertirli di nuove e pesanti tariffe se non verranno rinegoziati accordi commerciali entro il 1° agosto. I Paesi presi di mira vanno da alleati chiave come il Giappone e la Corea del Sud a economie più piccole come la Tunisia e il Laos, con tariffe che vanno dal 25% al 40%. Sebbene Trump abbia sottolineato che gli Stati Uniti rimangono aperti ai negoziati, le lettere hanno chiarito che il mancato raggiungimento di accordi commerciali “reciproci” farà scattare i nuovi dazi. Tra i dazi più alti vi è il 40% su Laos e Myanmar, seguito dal 36% su Thailandia e Cambogia, dal 35% su Bangladesh e Serbia e dal 32% sull'Indonesia. Il Sudafrica e la Bosnia-Erzegovina rischiano il 30%, mentre Malesia, Tunisia, Giappone, Corea del Sud e Kazakistan si collocano nella fascia del 25%. La Casa Bianca ha confermato che la scadenza originaria per l'attuazione di queste tariffe è stata prorogata al 1° agosto attraverso un ordine esecutivo. Trump ha definito la nuova scadenza “ferma, ma non al 100%”, suggerendo una certa flessibilità nel caso in cui i Paesi decidano di riprendere i colloqui. Trump non è nuovo all'adozione di politiche che suscitano clamore, e l'annuncio delle tariffe del 2 aprile non ha fatto eccezione. Chiamandolo “Giorno della Liberazione”, Trump ha presentato una nuova serie di dazi reciproci sui partner commerciali globali, per poi far crollare il mercato azionario statunitense poche ore dopo. Gli esperti finanziari hanno messo in guardia sulle conseguenze dell'escalation della guerra commerciale sull'economia nazionale, che potrebbe spingere gli Stati Uniti verso una crisi economica. Leggete la nostra galleria per scoprire come le nuove tariffe potrebbero avere un impatto sulla vostra vita.
2025-02-13T08:18:17Z