SI registra ancora una diminuzione tendenziale delle compravendite di abitazioni nel primo trimestre del 2023: -8,3% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Sono state quasi 167 mila le unità residenziali compravendute in questo primo trimestre dell’anno, circa quindicimila in meno dello stesso periodo del 2022. Lo dicono le statistiche Omi sul mercato immobiliare residenziale relative alla prima parte del 2023, da cui risulta evidente come, dopo il picco di compravendite immobiliari del 2021, la tendenza si stia invertendo.
A livello nazionale, le compravendite di abitazioni diminuiscono maggiormente nei comuni capoluogo (-10,2% e quasi 6.000 abitazioni compravendute in meno rispetto al primo trimestre 2022), e subiscono una decisa flessione anche nei comuni minori (-7,4%, con circa 9.000 abitazioni compravendute in meno del primo trimestre del 2022). I cali più elevati si registrano nei comuni capoluogo del Nord Ovest con un tasso negativo del 12,5%. La diminuzione degli scambi è diffusa in tutte le aree del paese con la sola eccezione delle Isole, area con l’unico tasso tendenziale positivo, +1,1%, che deriva, in particolare, dal rialzo del 2,3% nei comuni capoluogo. Al Nord Est e al Centro la variazione negativa è più marcata (rispettivamente -10,3% e -11,5%) mentre al Nord Ovest il calo si attesta a -9,1%, tasso trascinato dalle perdite registrate nei comuni capoluogo (-12,5%). Al Sud, invece, la diminuzione è più lieve, -5,1%, area nella quale si osserva una diminuzione più accentuata nei comuni capoluogo, -8,7%.
La superficie media delle abitazioni compravendute in questo trimestre, rispetto al I trimestre 2022, è in leggera diminuzione di 1,6 m2 e si attesta intorno ai 105,4 m2 . La diminuzione degli scambi, come emerge dal confronto con lo stesso trimestre del 2022, coinvolge i tagli dimensionali più grandi e risulta più accentuata al crescere della grandezza delle abitazioni. In particolare, le abitazioni nella classe da 50 a 85 m2 hanno una variazione di -6,6%, quelle di taglio compreso tra 85 m2 e 115 m2 diminuiscono del 10,2%, le abitazioni di taglio compreso tra 115 e 145 m2 subiscono una flessione pari al 10% e infine le grandi abitazioni, con superfici oltre i 145 m2 registrano un calo che sfiora il 12%. Le abitazioni di taglio piccolo sono, invece, in leggera crescita.
Registra un’ulteriore flessione nel trimestre in esame il dato riferito alla quota degli acquisti di abitazioni da parte di persone fisiche finanziate da mutui con ipoteca iscritta sull’immobile compravenduto: 41,8% a fronte del 42,9% del trimestre precedente, in costante flessione nell’ultimo anno. Ancora in aumento il tasso medio di interesse, stabilito alla sottoscrizione dell’atto di mutuo, che in questo primo trimestre 2023 supera il 4%, 76 punti base in più del trimestre precedente, 219 punti base in più in un anno. Il capitale di debito, sempre contratto dalle persone fisiche per acquistare abitazioni, ammonta a circa 8,7 miliardi di euro, oltre 3,7 miliardi di euro in meno dell’omologo trimestre del 2022 (-30%).
In Italia, secondo l’ISTAT, i prezzi delle abitazioni nel quarto trimestre del 2022 mostrano un tasso tendenziale di crescita, +2,8% rispetto allo stesso trimestre del 2021. La crescita tendenziale dell’IPAB è da attribuirsi sia ai prezzi delle abitazioni nuove che aumentano del 4,6%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (era +2,9%), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti (che pesano per più dell’80% sull’indice aggregato) che aumentano del 2,4% decelerando lievemente rispetto al terzo trimestre 2022 (era +2,9%).
Per l’Italia, infine, il clima del mercato immobiliare residenziale del I trimestre 2023 rilevato presso gli agenti immobiliari mediante il Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, è sintetizzabile nei punti che seguono.