PER FERMARE L’UCCISIONE DEI PULCINI MASCHI MANCANO I DECRETI

(di Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa)

Ogni anno, in Italia, oltre 35 milioni di pulcini maschi vengono gassati o triturati perché considerati come scarti di produzione da parte dell’industria delle uova. Per fermare questa ingiustizia esiste una legge, adottata nel 2022, ma per implementarla mancano ancora oggi i decreti.

Come Animal Equality, insieme alle associazioni italiane per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare, abbiamo scritto ai Ministeri della Salute, dell’Agricoltura e del Made in Italy chiedendo di adottare i decreti necessari ad assicurare l’efficacia del divieto di uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova entro la fine del 2026. 

Attualmente, infatti, l’adozione dei decreti relativi alla legge 4 agosto 2022, n.127, che vieta l’uccisione dei pulcini maschi in Italia, risulta ancora incompleta. La scadenza per l’emanazione dei provvedimenti rimasti in sospeso era fissata per il 7 aprile 2024, ma la mancata attuazione della normativa rischia di continuare a favorire l’abbattimento di milioni di pulcini attraverso pratiche dolorose.

Gli interventi previsti e ad ora mancanti sono in particolare tre: il decreto sull’etichettatura delle uova trattate con tecnologie di in-ovo sexing (in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa); il decreto per promuovere lo sviluppo delle tecnologie per il sessaggio in ovo e il provvedimento per la definizione dei criteri che devono avere le associazioni a cui potranno essere affidati i pulcini nati per errore all’interno dell’industria delle uova.

Nel 2020 come Animal Equality abbiamo lanciato una petizione firmata da oltre 110 mila cittadini per chiedere a governo e industria di porre fine a questa situazione terribile, pubblicando immagini esclusive che mostravano la crudeltà della triturazione dei pulcini negli incubatoi. In Europa, oltre il 94% dei quasi 60.000 intervistati dalla Commissione europea nel 2023 sul tema si è dichiarato a favore di un divieto di questa pratica. La società dunque è pronta a intraprendere questo passo storico per i diritti degli animali e la politica deve fare la sua parte per non tradire la fiducia dei cittadini.

Il divieto di abbattimento non solo risponde alla richiesta etica dei cittadini, ma è anche una scelta economicamente sostenibile. In Francia, dove la pratica di uccidere i pulcini maschi è vietata, per esempio, il costo aggiuntivo per i consumatori è stimato in 1 centesimo per confezione da sei uova. Le associazioni, intanto, stanno lavorando per estendere il divieto in tutta Europa, dove anche la Germania ha già adottato questo tipo di intervento. La tecnologia disponibile per il sessaggio in-ovo oggi permette infatti di rispondere a qualsiasi esigenza di applicazione in tempi brevi.

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