I Friedkin non hanno chiuso l’aumento di capitale fino a 520 milioni di euro previsto entro il 31 dicembre 2024 e hanno deciso di rinviarlo di un anno, stabilendo anche che il nuovo apporto di capitale in una o più tranches potrà avvenire fino a raggiungere un massimo di 650 milioni di euro, quindi 130 in più rispetto alla cifra originaria. Secondo l’ultimo bilancio, dopo aver registrato una perdita operativa di 81,3 milioni di euro, il patrimonio netto consolidato della Roma risultava essere negativo di 407,7 milioni.
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Per far fronte allo squilibrio patrimoniale i proprietari americani nell’ultimo anno hanno deciso di convertire 110,076 milioni di euro di debiti della società verso i soci in riserva. Questa voce, dopo alcune scelte simili, ammonta oggi in bilancio a 505,427 milioni di euro. Una cifra che, a quanto pare, non coprirebbe neanche la metà delle perdite che ammontano a un miliardo e 14,48 milioni di euro. Fino ad oggi anche grazie alle norme di sospensione del codice civile entrate in vigore dopo la pandemia del Covid, le perdite non sono state coperte, se non parzialmente, grazie a quel fondo. La ricapitalizzazione della società non è però è più rinviabile come fatto negli ultimi anni. Secondo quanto filtra da Trigoria la società da sempre ha una delibera di aumento di capitale aperta e ogni anno si allunga di un anno e non è cambiato nulla dall’anno scorso. Non c’è quindi preoccupazione – almeno è quanto filtra dagli uffici del Bernardini – sulla situazione economica del club.
2025-01-17T19:07:16Z