SUPERBONUS, CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA: PER QUALI LAVORI SI POTRANNO USARE ANCORA? TUTTE LE NOVITà DEL DECRETO

Superbonus, si cambia ancora. Con l'ultima stretta del governo, non sarà più possibile usare né cessione del credito né sconto in fattura. 

Superbonus, con stop sconti in fattura e cessione del credito «conseguenze per i condomini». Confedilizia: «Serve una norma di salvaguardia»

Novità Superbonus

Insomma, niente più possibilità di fare i lavori gratis girando la detrazione all’impresa o di monetizzare il credito. Ma quali sono gli interventi che rientrano nella stretta (e da quando)? Qual è la situazione ad oggi?

 

Stop cessione credito e sconto in fattura

Perché sia operativo lo stop a cessione credito e sconto in fattura bisognerà attendere l'entrata in vigore del nuovo decreto. Ossia con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo licenziato dall'ultimo consiglio dei ministri. Lo stop vale per tutti i tipi di interventi che lo prevedevano: il bonus barriere architettoniche, ma anche i lavori per enti del Terzo settore e gli interventi di recupero e ricostruzione di edifici nelle zone colpite da terremoti.

A seconda di dove il governo traccerà esattamente la linea, ad esempio, si potrà capire se per quei lavori in cui il contratto è già stato firmato, ma il cantiere non è ancora partito, varranno le regole vecchie o quelle nuove. Altri interventi che dovrebbe essere esentati dai nuovi divieti sono quelli che entro il 17 febbraio 2023 avevano depositato in Comune un titolo. Anche in questo caso, dipenderà dalla formulazione scelta dal governo.

 

Case popolari (Iacp)

Stop allo sconto in fattura e alle cessioni dei crediti del Superbonus per case popolari (Iacp), cooperative di abitazioni, onlus, aree terremotate o alluvionate, ma con delle eccezioni per gli iter già avviati, prevede il decreto approvato ieri in cdm che "salva" anche le barriere architettoniche.

Le deroghe riguardano chi abbia presentato la Cila e, nei condomini, abbia anche votato la delibera assembleare per i lavori. In caso di demolizione e ricostruzione degli edifici deve invece risultare presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo. Infine, dove il titolo non è richiesto dovranno essere già iniziati i lavori oppure dovrà essere stato già stipulato un accordo vincolante tra le parti e versato un acconto sul prezzo.

 

La comunicazione del governo

Stando a quanto comunicato da Palazzo Chigi dopo l'approvazione in cdm del decreto, in primo luogo dunque si prevede «l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni».

 

I precedenti interventi

Con il decreto Cessioni del febbraio 2023 il governo era già intervenuto su cessione credito e sconto in fattura: erano stati bloccati per per i lavori successivi al 17 febbraio del 2023 mentre il Superbonus era rimasto cedibile o scontabile in caso di presentazione della Cilas e adozione della delibera assembleare dei lavori entro il 16 febbraio 2023. 

 

I lavori

Oltre al 110%, cessione o sconto in fattura erano rimasti per altre tipologie di interventi. Sul bonus barriere architettoniche al 75% si era intervenuti con il decreto Salva spese di inizio anno. Oltre a ridurre i casi di incentivazione al 75%, vietava le opzioni per la rimozione delle barriere avviata dal 1° gennaio 2024.

Eccezion fatta per i lavori dei condomini su parti comuni o sulle villette e le unità in edifici plurifamiliari che fossero abitazione principale e con reddito del proprietario entro i 15mila euro.

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