SUPERBONUS, GIORGETTI LO SPALMA SU 10 ANNI: «È COME IL VAJONT, QUANDO SIAMO INTERVENUTI LA VALANGA ERA GIà PARTITA»

Effetti devastanti sui conti pubblici. L'ennesimo attacco del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al superbonus usa un'immagine ad alto impatto: «È stato come il Vajont, quando siamo intervenuti a porre una diga, la valanga era già partita». In commissione Finanze al Senato il ministro ha confermato che il governo si opporrà ad altre proroghe o deroghe sul bonus del 110% per l'edilizia e annunciato che sta per arrivare l'obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni anziché su 4-5.

Con questa misura il governo cercherà di arginare l'impatto della maxi agevolazione edilizia sul debito pubblico. I crediti da bonus edilizi ammontano a oltre 219 miliardi, di cui 160 per il superbonus. Spalmare i crediti su 10 anni consentirà di estendere l'impatto sul debito dal periodo 2024-27 al decennio successivo. Il nuovo spalma crediti dovrebbe arrivare in commissione con un emendamento già nei prossimi giorni. Per quanto riguarda le deroghe, invece, quelle ammesse saranno molto limitate e riguarderanno le aree colpite da sisma, il terzo settore e chi è affetto da una grave disabilità.

Le parole del ministro hanno fatto scattare l'allarme. Secondo il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia «spalmare su dieci anni, anziché su quattro, i crediti derivanti dal superbonus sarebbe un colpo mortale per molte imprese. L'obbligatorietà rischia di mettere a rischio la liquidità di migliaia di aziende del settore costruzioni». In una nota congiunta, Ance e Abi hanno avvertito che se l'intervento fosse retroattivo avrebbe «un impatto devastante su imprese, banche e cittadini, minandone la fiducia in questa fase complessa dove è invece importante dare certezze». Un timore che agita anche le imprese artigiane, con la Cna che esprime «forte preoccupazione» sulle novità annunciate e parla di «misure penalizzanti» per le imprese del settore già in difficoltà.

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