TIKTOK “AL BANDO” NEGLI STATI UNITI, PERCHé TRA NOVE MESI L’APP NON SARà CHIUSA: “DEVASTEREBBE MILIONI DI AZIENDE E AMERICANI”

Nove mesi di tempo per vendere la porzione americana di TikTok, il social messo al bando negli Stati Uniti. Dopo il via libera del Congresso arriva anche la firma di Joe Biden. Da oggi ByteDance, la società proprietaria dell’App, ha 270 giorni di tempo per adeguarsi alla normativa americana altrimenti la piattaforma sarà bloccata. La decisione è stata presa a causa “delle forti preoccupazioni di sicurezza nazionale per i legami che ByteDance potrebbe avere con le autorità cinesi.

“State tranquilli: non andremo da nessuna parte… i fatti e la Costituzione sono dalla nostra parte e ci aspettiamo di vincere ancora” ha replicato il ceo di Tiktok Shou Zi Chew preannunciando un ricorso legale in un video pubblicato pochi istanti dopo la firma di Biden. E lo farà appellandosi al primo emendamento della costituzione americana, che protegge la liberta di espressione. Circostanza quest’ultima che allungherà i tempi dell’effettiva attivazione del bando.

TikTok: “Vogliono mettere a tacere 170 mln di americani”

“Questa legge incostituzionale è un bando per TikTok e la nostra sfida sarà in tribunale. Riteniamo che i fatti e la legge siano chiaramente dalla nostra parte e che alla fine avremo la meglio” così la stessa società commenta su X. “Il punto è che abbiamo investito miliardi di dollari per tenere al sicuro i dati degli Usa e la nostra piattaforma libera da influenze esterne e manipolazione”, denunciando un “bando che devasterebbe sette milioni di aziende e metterebbe a tacere 170 milioni di americani”. “Mentre continuiamo a sfidare questo divieto incostituzionale, continueremo a investire e a puntare sull’innovazione per garantire che Tiktok resti – conclude la dichiarazione – uno spazio in cui gli americani di ogni estrazione sociale possano condividere in sicurezza le loro esperienze, trovare gioia ed essere ispirati”.

Ad oggi negli Stati Uniti sono circa 170 i milioni di utenti registrati al social che da qualche anno si è affermato in tutto il mondo. Da tempo il timore che le informazioni raccolte sul social gestito da ByteDance possano finire nelle mani nel governo cinese ha allarmato sia la Casa Bianca che l’Unione Europea che hanno iniziato con il vietare al personale di utilizzare l’app sui telefoni di lavoro. Il governo cinese ha sempre negato ogni intromissione in TikTok.

Bloccare TikTok, Biden ci prova dopo Trump

Social che in passato era già finito nel mirino di Trump che, nel 2020, aveva chiesto alla stessa società di trovare un partner americano a cui vendere la porzione che opera nel Paese. Si era anche ipotizzata la cessione a Microsoft e Oracle ma con il passere del tempo non si è concretizzato nulla anche perché la fetta americana di TikTok costerebbe miliardi di dollari.

Intanto in Europa TikTok ha annunciato la sospensione del suo programma a premi sulla app Lite in Francia e Spagna, finito lunedì al centro di un’indagine avviata dall’Ue che teme che il sistema induca “dipendenza” negli utenti, in particolare gli adolescenti. L’indagine di Bruxelles continuerà, ha replicato il commissario Ue per il mercato interno, Thierry Breton, prendendo atto dell’annuncio della società cinese. “I nostri figli non sono cavie per i social media”, ha sottolineato.

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