"UNA RETE AD ALTA VELOCITà PER LE FERROVIE EUROPEE"

«L'Europa deve creare una rete ferroviaria integrata ad alta velocità» puntando perciò sul treno «che è una delle soluzioni green più avanzate, anche per combattere la congestione delle strade». Il messaggio arriva dall'amministratore delegato del gruppo Fs, Luigi Ferraris, durante un evento di ieri a Milano. Ad oggi, infatti, il Vecchio Continente non è messo benissimo su questo fronte: «Attualmente in Europa ci sono reti ad alta velocità in Spagna, Francia e Italia, poche in Germania e da costruire nei Paesi dell'Est. Occorrono infrastrutture integrate con standard comuni e regole semplificate».

La tempistica del messaggio non è casuale, probabilmente si tratta di un invito alla futura governance europea: a giugno, infatti, ci saranno le elezioni. L'obiettivo principale, ha proseguito Ferraris, è favorire il trasporto delle merci via treno per contrastare «la congestione delle autostrade». Il problema, però, è anche un altro e ha a che fare con la carenza di autotrasportatori: «Nei prossimi 4-5 anni ci saranno 4,5 milioni di autisti di camion in meno e ne arriveranno solo 1,7 milioni di nuovi». Un motivo in più, quindi, per potenziare la logistica intermodale «con le lunghe distanze del trasporto delle merci da percorrere in treno e il primo e ultimo miglio su strada». Tuttavia, per realizzare questo disegno servono anche «porti sempre più interconnessi e terminal multimediali integrati su cui Ferrovie sta investendo molto». Del resto il Gruppo Fs, nel suo piano industriale, prevede l'investimento di non meno di 3 miliardi dedicati al rinnovo dei treni e al potenziamento dei terminal. «Siamo un operatore logistico europeo al secondo posto in Germania nel trasporto delle merci e l'Italia è uno hub naturale logistico nel Mediterraneo, ma se non è ben connessa alla rete centro-europea è un problema». Nessun interesse, invece, per gli Stati Uniti: «Abbiamo da fare molto in Italia». Tra i cantieri più importanti c'è la linea ferroviaria alta velocità Napoli-Bari che «è prevista terminare, in linea con il Pnrr, entro la metà del 2026». Mentre «la Salerno Reggio Calabria, nel Pnrr è finanziato il primo lotto, quello che sostanzialmente arriva al confine campano-calabrese». Invece l'opera intera dovrà essere finanziata nei prossimi anni.

Intanto, il capo delle Ferrovie ha detto che i ricavi del trimestre sono in crescita di quasi il 20% sullo stesso periodo di un anno fa. «Come investimenti siamo addirittura in crescita rispetto al 2023 che è stato un anno record. Nell'intero trimestre abbiamo numeri positivi rispetto al 2023, soprattutto con i passeggeri. Un po' meno sulle merci a causa delle criticità legate ai valichi di frontiere che sono chiuse e al fatto che la Germania è ancora in sofferenza rispetto a dei cantieri che stanno portando avanti». A oggi, infatti, la linea ferroviaria del Frejus è chiusa da agosto sul versante francese a causa di una frana, con una perdita per il gruppo di 8 milioni al mese: 5 per le merci e 3 per il trasporto passeggeri.

2024-05-09T06:30:34Z dg43tfdfdgfd