XIAOMI SU7: L’AZIENDA CINESE SOTTO ACCUSA PER L’USO DEL NOME “MODENA”
A seguito del recente caso che ha visto Alfa Romeo Milano al centro di polemiche per la denominazione del suo modello, un’altra questione simile sta emergendo. Questa volta, è Xiaomi, il gigante tecnologico cinese, a trovarsi sotto i riflettori per aver adottato “Modena” come nome della piattaforma per la SU7, la sua prima auto elettrica. All’inaugurazione del Motor Valley Fest, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha espresso forte dissenso per la scelta di Xiaomi. Ha ritenuto inammissibile che l’azienda cinese si appropriasse del nome della sua città, non avendo alcuna relazione con il territorio.
Nel corso del suo intervento, Muzzarelli ha dichiarato: “Non possiamo tollerare che un costruttore di auto cinese adotti il nome Modena per uno dei suoi prodotti. Ho incaricato gli avvocati del Comune di studiare le possibili azioni legali per impedire l’uso improprio del marchio Modena da parte di un’entità che non ha alcuna presenza in Italia e non produce nel nostro territorio. Sollecitiamo il Governo a sostenerci in questa causa.”
Il Governo italiano ha prontamente risposto. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha avuto un colloquio telefonico con il sindaco di Modena, garantendo pieno sostegno in questa lotta per la difesa del nome Modena. Urso ha anche spiegato al sindaco le nuove normative dell’Unione Europea relative alle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Queste potrebbero fornire una maggiore protezione alle produzioni legate al modello della Motor Valley. Inoltre, ha rivelato che il ministero ha già condotto un primo esame su oltre duecento luoghi in Italia noti per le loro produzioni, che potrebbero richiedere il riconoscimento di indicazione geografica previsto dal nuovo regolamento a tutela dei consumatori e dei produttori dell’UE. Ora, si attendono ulteriori sviluppi sulla “battaglia” del sindaco di Modena contro Xiaomi per l’utilizzo del nome della città.
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