IMMOBILE EREDITATO, COME FUNZIONA LA DETRAZIONE PER LA RISTRUTTURAZIONE

In caso di immobile ereditato può rivelarsi utili sapere come funziona la detrazione per la ristrutturazione. Si ricorda, infatti, che i contribuenti che ristrutturano le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato possono detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori. Ma cosa accade quando si verifica il decesso del contribuente? Scopriamolo insieme.

A Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, è stato domandato: “Nell’anno di decesso di un contribuente la rata di ristrutturazione edilizia nella dichiarazione dei redditi è detraibile dal de cuius o dagli eredi (se ne hanno diritto)?”.

Chi può detrarre le spese di ristrutturazione del defunto?

Nel fornire la sua risposta, il Fisco ha ricordato che, in caso di acquisizione dell’immobile per successione, le quote residue di detrazione si trasferiscono per intero esclusivamente all’erede o agli eredi (in parti uguali) che conservano la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”. 

Questo significa che l’agevolazione spetta a chi può disporre dell’immobile, anche se non lo utilizza come propria abitazione principale. Il Fisco ha poi sottolineato che la condizione della detenzione del bene deve sussistere non solo per l’anno di accettazione dell’eredità, ma anche per ciascun anno per il quale si vuole usufruire della rata di detrazione.

Alla luce di ciò, avendo i requisiti richiesti, la quota di detrazione relativa all’anno del decesso si trasferisce agli eredi, “in quanto è applicabile la regola generale in base alla quale, per determinare chi possa usufruire della quota di detrazione relativamente a un anno, bisogna individuare il contribuente che possedeva l’immobile al 31 dicembre di quell’anno”.

Bonus ristrutturazione per la casa

Il cosiddetto bonus ristrutturazione permette ai contribuenti che ristrutturano le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato di detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori.

Nel dettaglio, i contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per quanto riguarda le spese sostenute per interventi antisismici, sono previste anche detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85%.

Il bonus ristrutturazione è rivolto ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. Ad essere interessati, in particolare, sono i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento; i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili; gli inquilini; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado); il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

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