PROGETTI PER LE PERSONE SENZA DIMORA GRAZIE AI FONDI EUROPEI

Roma è una delle 14 città metropolitane interessate dal Programma Operativo Nazionale (Pon) “Città Metropolitane 2014–2020”. La finalità degli interventi previsti dal Pon è quella di promuovere azioni di contrasto al disagio sociale e favorire percorsi di integrazione, di lotta alla povertà e di inserimento lavorativo, di inclusione sociale attiva. Tutti questi obiettivi sono rivolti a target differenti e quindi declinati con azioni specifiche in base a ciascun gruppo individuato. Pon “Città Metropolitane 2014-2020” è parte integrante del bando “Proposte di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta a valere sul Fondo Sociale Europeo”. Tra le categorie più interessate dalle iniziative di aiuto ci sono le persone senza dimora. Tutte le azioni compiute fanno parte di una strategia cittadina più ampia e includono interventi strutturali per il contrasto alla grave emarginazione adulta o che mirano al recupero di spazi, alloggi e attrezzature necessari per le esigenze delle attività di inclusione, protezione e reinserimento sociale e lavorativo di individui e famiglie. Nello specifico, gli interventi si sono articolati in diverse azioni, tutte mirate all’implementazione del sistema di accoglienza per le persone senza dimora: hanno perseguito l’obiettivo del rafforzamento della rete di servizi a bassa soglia e di pronto intervento, incluso il recupero o l’ammodernamento delle infrastrutture dedicate.

Nell’ambito del Pon, tre sono stati i tipi di intervento. Il primo è stato un servizio di presidio itinerante con tre operatori in esterno, su un’unità mobile. Un camper appositamente attrezzato come presidio della Sala Operativa Sociale sostava per periodi più e meno lunghi (da una settimana a un mese) in determinate zone della città scelte di volta in volta, portando i servizi sociali dell’amministrazione laddove era maggiore la concentrazione delle problematiche di emarginazione sociale. Il presidio itinerante era operativo 5 giorni su 7, per 9 ore al giorno. Il secondo intervento è stato l’attivazione sperimentale, in partenariato con l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, di una struttura da dieci posti per supportare le persone emarginate in uscita dagli ospedali o che avevano subito trattamenti o terapie sanitarie particolari.

L’ultima azione è stata l’avvio e la gestione di un “condominio sociale”: 12 mini appartamenti sono stati assegnati, secondo la metodologia dell’housing first, a persone senza dimora, con le quali sono stati realizzati interventi di integrazione, in attuazione di una progettualità personalizzata di progressiva autonomia alloggiativa e lavorativa. All’interno dell’immobile confiscato alla criminalità organizzata, erano presenti un educatore professionale per azioni di counseling e tutoraggio personalizzato per questioni di disagio psichico, giuridico o sanitario e un “custode sociale”. Gli interventi si sono svolti nel periodo fra ottobre 2016 e giugno 2023; le risorse utilizzate, interamente finanziate dal Pon, sono state di oltre 900mila euro. Ma le iniziative a favore delle persone senza fissa dimora sono andate anche nella direzione di un sostegno più duraturo, sempre nell’ambito del Pon. La città si è infatti dotata di un piano di riorganizzazione della rete residenziale a favore di soggetti fragili con problemi abitativi. Tale piano prevede un sistema di accoglienza per persone svantaggiate basato su formule innovative di cohousing e abitare sociale, con conseguente ottimizzazione dei costi e avvio di cooperazione per obiettivi condivisi tra il Dipartimento politiche sociali e il Dipartimento politiche abitative.

*Questo articolo è co-finanziato dall’Unione Europea per il progetto “Times4results”

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