STOP AL NUMERO CHIUSO A MEDICINA, PRIMO OK AL TESTO DI RIFORMA: ISCRIZIONE SENZA TEST. L’ORDINE DEI MEDICI: “PRODURREMO SOLO DISOCCUPATI”

Il testo base “per dire basta al numero chiuso a Medicina” è stato adottato dalla Commissione Istruzione del Senato. La notizia è stata data dal presidente della Commissione, Roberto Marti, della Lega, che ha espresso “molta soddisfazione per l’adozione del testo” con la “massima convergenza di tutte le forze politiche”.

Stop numero chiuso Medicina, modalità del test e dell’ammissione: cosa prevede la riforma della selezione

“Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea” ha spiegato il senatore Marti.

Ci si potrà quindi iscrivere liberamente al primo semestre di Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria senza passare attraverso il test di medicina. Questo è quello che prevede la riforma dell’accesso alla facoltà di medicina. Ci sarà un lavoro per individuare alcune discipline, in area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria che devono essere superate per l’ammissione al secondo semestre. In caso di mancata ammissione saranno riconosciuti i crediti formativi utili per potere cambiare facoltà. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore nel 2025.

Secondo quanto si legge nel testo, il Governo è delegato ad adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso Medicina Odontoiatria e Veterinaria. Il governo dovrà garantire programmi uniformi e coordinati e l’armonizzazione dei piani di studio dei corsi, per un numero complessivo di crediti formativi universitari (Cfu) stabilito a livello nazionale; prevedere che l’ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale sia subordinata al conseguimento di tutti i crediti formativi universitari (Cfu) stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre svolti secondo standard uniformi nonché alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale; garantire, nel caso di mancata ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea in Medicina, Veterinaria ed Odontoiatria il riconoscimento dei crediti formativi universitari conseguiti dagli studenti negli esami del primo semestre per il proseguimento in un diverso corso di studi da indicare come seconda scelta, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.

Sto al numero chiuso Medicina, la Lega esulta

A esultare la Lega, grande promotrice della riforma. Con una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato il passaggio del test in commissione: “Quanti validi professionisti della sanità avremmo potuto avere nei nostri ospedali senza il test di ingresso a Medicina? Ci troviamo invece con una carenza di 50mila medici in Italia e 3.500 in Veneto, per scelte sbagliate calate dall’alto a livello nazionale in passato. Sono anni che, di fronte alle difficoltà di reperimento di medici e alla diminuzione dei giovani che vogliono intraprendere questa difficile professione, chiedo un ampliamento della base di reclutamento, che non può che passare attraverso un più facile accesso alla facoltà di Medicina, senza stroncare in partenza sogni e vocazioni tramite quiz. Era davvero ora che arrivasse un cambio di passo”.

Anche il leader Matteo Salvini ha esultato su X: “Grande soddisfazione per lo stop al numero chiuso a Medicina, una storica battaglia della Lega che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al Senato. Dalle parole ai fatti!”.

La contrarietà dell’ordine dei Medici

“Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati“. Il duro commento contrario alla riforma arriva dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirughi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli.

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