IL MONDO IN FRAMMENTI. LA TRAIETTORIA DEL CAPITALE

In un recente e illuminante tweet Sam Altman ha fornito una valutazione delle virtualità capitalistiche offerte dalla ricostruzione del territorio di Gaza. Come se se ne potesse parlare quale tabula rasa offerta alla volontà predatoria di nuove potenze letteralmente acquirenti. Questa posizione ipercapitalistica di Altman sembra rispecchiare una tendenza che, secondo lo storico canadese Quinn Slobodian, autore di Crack-Up Capitalism (2023), costituisce una vera e propria nuova frontiera del capitalismo neoliberista e anarcocapitalista contemporaneo: la partizione del mondo in zone, enclaves all’interno degli Stati-nazione caratterizzate da libero mercato, deregolamentazione, basso costo del lavoro, assenza di diritti democratici. Vale la pena sostare un momento sulla tesi di Slobodian, perché offre una lente alternativa sia alla visione globalista del trend di unificazione del pianeta sia ai sovranismi che farebbero coincidere in senso stretto sovranità popolare e confini dello Stato-nazione. Gli esempi apportati alla tesi sono diversi, da Hong Kong a Singapore, da Londra al Liechtenstein, dal Sud Africa a Dubai. La "frammentazione" si situerebbe nel punto di intersezione tra globalizzazione e deglobalizzazione, disegnando una rete di zone franche che da un lato erodono i poteri dello Stato-nazione, dall’altro ne rafforzano la potenza su scala internazionale.

Ma che cosa è in gioco in questa visione del globo come insieme di porti franchi, enclaves, paradisi, città-stato ipercapitaliste (anzi anarcocapitaliste)? Niente meno che l’interrogativo sui rapporti tra capitalismo e democrazia, sulla prognosi delle relazioni tra democrazie liberali e capitalismo. Prendiamo l’esempio classico di Singapore: fu l’appello a presunti e specifici "valori asiatici" quali il collettivismo, le relazioni tra le generazioni, la disciplina ecc. a indicare la strada verso “modernità multiple”, ovvero verso modi plurali di declinare il sistema di produzione capitalistico. A rompere il weberiano legame tra Occidente e spirito del capitalismo. Ma qui in gioco è un passo ulteriore: sembra - se si guarda a Hong Kong, a Dubai, e alle tante repliche in scala di queste microzone che costellano il pianeta - che sia la democrazia la zavorra del capitalismo. Che ci troveremo di fronte a forme di capitalismo non democratico che andranno a erodere (per concorrenza globale) le conquiste novecentesche dello Stato sociale.

Perché - come nota Slobodian - “la zona non si trova solo nel mondo esterno. La zona inizia dentro casa”. Si danno infatti tanti atti di secessione intima, di “secessione morbida”: togliendo i figli  dalle scuole statali, cambiando il denaro in criptovalute, espatriando in un paradiso fiscale. È allo stesso modo che, secondo la politologa Wendy Brown, la temperie neoliberale produce una graduale e inesorabile de-democratizzazione delle società occidentali: il deperire del lessico e della pratica dei diritti e delle libertà che avevano costituito il patrimonio delle lotte del Novecento.

Se si rigira la lente e si guarda alla discussione attuale si vede come il profilo della cosiddetta democrazia illiberale (sul modello dell'Ungheria di Orbán) si sta stagliando come sentiero politico alternativo all'interno dello stesso spazio europeo, con i conseguenti attacchi all'autonomia della magistratura, all'indipendenza dell'informazione, alla tutela del giornalismo. Sembra, da qualsiasi ottica la sia guardi, che sia proprio la democrazia oggi a essere in questione: posta in gioco nascosta o aperta dei conflitti bellici in atto, sostrato partecipativo delle nostre libertà e dei nostri diritti sociali, o terreno di erosione da parte di pratiche ultracapitaliste che ridisegnano i confini del globo. Sarà dunque al significato e alla sopravvivenza della democrazia che occorrerà guardare nei nostri atti di rifiuto e di secessione quotidiani con lo sguardo diretto verso il rinnovamento del tessuto partecipativo che ancora sostiene le nostre società democratiche europee e occidentali.

2024-04-26T05:31:37Z dg43tfdfdgfd