MINI GUIDA AL LICENZIAMENTO DI COLF, BADANTI E BABY SITTER: PROCEDURE E PREAVVISO

Fondamentali nel mantenimento degli equilibri familiari, colf, badanti e baby sitter sono diventate oggigiorno figure irrinunciabili e trasversali, soprattutto nella gestione della non autosufficienza e dei bambini. Un rapporto interamente basato sulla fiducia che, seppur gestito a livello ‘familiare’, ha invece delle precise regole da rispettare. Sbagliare può comportare grandi rischi per il datore, che come detto non è un’impresa.
Per evitare di commettere passi falsi proponiamo una mini guida, una sorta di vademecum, con i principali step da seguire in caso di licenziamento del lavoratore domestico.
Per prima cosa è bene sapere che se il lavoratore è assunto a tempo determinato non è possibile interrompere il contratto prima della scadenza, a meno che non ci sia una giusta causa.
Al contrario, per i domestici assunti a tempo indeterminato il licenziamento è possibile anche senza giusta causa ma è necessario concedere un periodo di preavviso. La durata di questo periodo varia in base all'anzianità di servizio e alle ore lavorate. Come regola generale va detto che il preavviso è da considerarsi di calendario, quindi comprende anche i giorni non lavorativi, come sabato e domenica.
Per i domestici assunti a tempo indeterminato per meno di 25 ore la settimana con anzianità di servizio tra 0 e 2 anni il termine di preavviso da concedere in caso di licenziamento è di 8 giorni, mentre per anzianità di servizio che superano i 2 anni è di 15 giorni.
Per quelli assunti a tempo indeterminato per più di 25 ore la settimana con anzianità di servizio tra 0 e 5 anni il termine di preavviso da concedere in caso di licenziamento è di 15 giorni, mentre per anzianità di servizio che superano i 5 anni è di 30 giorni.
Il preavviso può anche essere indennizzato, ed il suo costo è pari a quello di una giornata lavorata. Se il lavoratore è convivente include anche le indennità di vitto e alloggio.
Ma come si formalizza il licenziamento? È sufficiente notificare il termine di preavviso tramite lettera consegnata a mano o con raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso della badante, colf o baby sitter convivente, al termine del preavviso questa è tenuta a lasciare l'alloggio; in caso contrario il datore deve informare le autorità.
Cosa succede nel caso in cui il domestico abbia preso la residenza presso l’abitazione del datore? Se è la lavoratrice a chiedere lo spostamento presso un altro indirizzo la procedura viene finalizzata in tempo reale, in caso contrario, ovvero qualora sia il datore a farne richiesta presso l’ufficio del municipio competente, i tempi possono essere più lunghi.

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